giovedì 25 ottobre 2018

Le parole giuste

C'erano una volta la missione degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite e il suo desiderio di eliminare la parola "genere" dai documenti sui diritti umani.
C'era una volta, difatti, l’obiettivo di sostituirlo con il termine "donna", a quanto pare una conseguenza del piano del presidente Trump di cancellare le creature transgender dalla faccia della terra.
Indi per cui, c’erano una volta le parole giuste per il dizionario neofascista.
Laddove ti capitasse di dire buon cittadino, dovresti pensare a un signore dalla carnagione candida e il portafogli gonfio.
E allorché dovessi immaginarti un individuo indigente, o al peggio criminale, avresti l’obbligo di disegnare nella tua mente un immigrato, ovvero qualcuno di origine africana.
Qualora volessi figurarti una famiglia normale, dovresti pensare a papà, mamma e figli tutti biondi e sorridenti, e a una cameriera nera, in caso di bisogno.
E se mai ti trovassi a considerare un perfetto esempio contrario, dovresti solo cambiare il colore della pelle e la qualità del vicinato.
Quindi, se leggerai missione di pace, sarà guerra, e se ascolterai gridare guerra, sarà proprio così, ma sarà anche troppo tardi per fuggire dall'incubo.
Perché ogni dittatura, forte o morbida che sia, ha bisogno di leader e soldati, ma dovrebbe anche sapere come diffondere le solite, vecchie o nuove parole giuste...

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