martedì 8 gennaio 2019

Un atto di guerra contro il mondo

C’era una volta un atto di guerra.
Così come è stata definita la presenza della polizia da parte dei leader indigeni e tutti coloro che stanno in questo momento manifestando contro l'espansione del progetto dell'oleodotto Kinder Morgans dal Texas fin nella Columbia Britannica, in Canada.



Un atto di guerra molteplice, in un esercizio di stili e accezioni senza fine.
Banale, un atto di guerra contro l’ambiente.
Consequenziale, ovvero un atto di guerra contro flora e fauna.
Ragionevole, un atto di guerra del passato contro il futuro.
Filosofico, un atto di guerra contro l’orizzonte comune.
Poetico, un atto di guerra contro i figli prediletti di madre natura.
Semantico, un atto di guerra contro la pace.
Minimale, un atto di guerra contro tutti.
Logico, un atto di guerra dei pochi contro i molti.

Lotta di classe, un atto di guerra dei difensori dei ricchi.
Paradossale, un atto di guerra del fuoco contro l’acqua.
Déjà vu, un atto di guerra degli arroganti invasori contro i nativi.
Personale e universale, nonché conclusivo, un atto di guerra contro di te che leggi, se umano ancor ti senti.
 

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