mercoledì 4 luglio 2018

Campionato del mondo dei giovani calciatori della Thailandia

C’era una volta un campionato del mondo.
Un altro.
Dove se si perde, fa notizia, e non è mai un bel leggere, tantomeno vedere.
Al contempo, allorché si sopravviva al fischio conclusivo, non ci saranno autografi sulla maglia e foto con dedica.
Nondimeno, questo non vuol dire che non si urlerà di gioia, con la coppa chiamata vita stretta tra le mani.
Sullo schermo, ovvero nella grotta, va ora in scena la finale.
Nel suo drammaticamente allungato tempo supplementare.
Perché il destino del nostro pianeta è un arbitro talvolta crudele e sembra quasi provar gusto nel trovare ogni pretesto per posticipare la strada per la benedetta doccia, dove lavar via le contusioni del vivere difficile.
Nel mentre, là sotto, al buio, si combatte contro il solito nemico.
Il tempo.
Correte quindi, lancette, siate magnanime, per una volta.
Bruciate via le ore come se fossero minuti travestiti da secondi.
Sicché in dodici, insieme al loro prode allenatore, ne meritano ancora tanti da giocare…


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