domenica 25 marzo 2018

Storie per riflettere sulle proteste di piazza

Puoi ingaggiare (eleggere) altri attori (leaders) ogni volta, ma lo spettacolo (meeting) dei personaggi (capi di stato) della privilegiata, colonialista, maggiormente inquinante, guerrafondaia e sfruttatrice minoranza del mondo (i paesi più industrializzati), è lo stesso.
Al netto di nuovi parrucchini e caricature più o meno eccentriche, la recensione del film è immutata.
Lui ha detto questo, lui ha risposto quest’altro, loro dissentono, lui ha offeso quell’altro, quest’ultimo ha replicato, tutti si sono scusati, perché sono stati fraintesi e il nulla di fatto su quel che preme di più alla maggioranza delle creature terrestri è presto servito sul piatto.
Perché ciò che invece, puntualmente, ne esce come risultato concreto a favore di pochi, credi forse che non sia stato già concordato prima?
Pensi davvero che siffatti artisti governativi (presidenti), perennemente consigliati – diciamo così – dalle rispettive agenzie di spettacolo (multinazionali interessate, banche e fondi di investimento) abbiano bisogno di salire sul palcoscenico per decidere le parti del vero show?

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